
Di Orgonauta, Frontiere.me
Una delle caratteristiche della Vita è la sua eccitabilità e cioè la capacità di rispondere a stimoli esterni con la variazione di una serie di meccanismi interni in quell’involucro che chiamiamo corpo; per reagire alla stimolazione, che arriva dal mondo esterno, deve però esserci la capacità di ricezione di questi stimoli che avviene grazie a quel sistema complicatissimo che è la struttura nervosa e, negli animali che vengono definiti superiori, questa struttura ha raggiunto un livello di sviluppo elevatissimo.
Gli stimoli sensoriali vengono prima percepiti da determinati organi che si sono sviluppati per la ricezione di fenomeni fisici come la luce, il suono, la pressione, la temperatura e la composizione chimica: da questi organi lo stimolo viene trasferito, attraverso i nervi, in quella “centralina” chiamata cervello e a quel punto avviene la reazione tramite percorso inverso, centrifugo, verso la periferia del corpo traducendosi in un movimento muscolare, orientato per accogliere o rifiutare lo stimolo, espansione o contrazione, fuga da uno stimolo pericoloso o accettazione di uno stimolo piacevole. La serie infinita di questi stimoli che vengono memorizzati ed elaborati porta alla rappresentazione del mondo circostante, tutti gli stimoli vengono confrontati e la loro composizione ci permette di crearci un’idea sia degli oggetti singoli che del loro insieme, da quelli più vicini a quelli più lontani, come ad esempio le stelle e il Sole, insomma lo Spazio.
Ecco che nasce la coscienza del mondo che ci circonda ma nel caso della specie umana si va oltre: l’essere umano percepisce il proprio involucro e le sensazioni interiori, realizza di essere parte di quello Spazio, realizza se stesso prendendone Coscienza. Mondo esterno e mondo interno, stimoli e sensazioni, rappresentazioni sempre più sofisticate e azioni, di conseguenza, sempre più complesse. Coscienza, rappresentazione e movimento sono i concetti basilari da utilizzare per capire in che guaio l’umanità è finita: mi riferisco alla riproduzione audio-visiva della realtà.
Come ho scritto, gli organi di senso sono “sintonizzati” verso determinati fenomeni fisici, quindi REALI. Un oggetto lo vedo, lo annuso, lo tocco e se questo oggetto emette suoni lo sento, se lo metto in bocca lo assaggio, trasmettendomi non solo una serie di impressioni ma anche provocandomi una serie di sensazioni in base alle quali, a seconda del piacere o del dispiacere che percepisco, costruirò una rappresentazione dell’oggetto che si avvicinerà il più possibile alla realtà. Ora prendiamo ad esempio un filmato di un avvenimento reale come un documentario ambientato nella savana in cui vengono mostrati diversi animali: una serie di stimoli sensoriali sarà ovviamente esclusa, non possiamo sentire l’odore di quell’ambiente o la temperatura dell’aria e possiamo solo in parte farci un’idea dimensionale dello spazio circostante e degli animali che appaiono nel documentario ma stiamo comunque guardando una parte di mondo, una realtà lontana che un tempo veniva descritta solo nei libri e la stessa incompiutezza sensoriale unita alla consapevolezza dell’esistenza di una realtà lontana diventa uno stimolo per la nostra coscienza, si è aggiunta una rappresentazione che per molte persone con un minimo di vitalità si vorrebbe trasformare in una rappresentazione completa visitando di persona il luogo documentato. Si vuole fare esperienza vivendo una nuova realtà, vogliamo CRESCERE.
Adesso cambiamo esempio, consideriamo uno dei tantissimi filmati di guerra e mi riferisco a quelli con i contenuti più estremi: anche in questo caso vediamo un avvenimento reale in un’altra parte del mondo ma la sollecitazione emotiva è diversa, la visione è ansiogena, stiamo assistendo allo scontro tra altri esseri umani ma SENZA l’odore della polvere da sparo, senza sentire su di noi il peso dell’equipaggiamento militare, senza la tensione nervosa e anche se sentiamo il rumore degli spari non realizziamo il passaggio dei proiettili a pochi metri da noi, diversi stimoli sensoriali entrano in contraddizione: la nostra Coscienza è colpita da quello che vede ma non è completamente coinvolta. A questo punto ci sarà chi farà una valutazione sbagliata di ciò che vede, crederà di poter vivere quell’esperienza perché non ne percepisce la portata reale, tutto dipenderà dai significati che darà a questa nuova rappresentazione e non essendone travolto come succederebbe se fosse sul posto avrà la possibilità di agganciare alla rappresentazione le sue idee personali, arrivando addirittura a supportare quelle azioni omicide e a proiettarne la potenzialità su altri individui: l’esempio tipico del guerriero da salotto.
Questo concetto è valido per TUTTI i filmati che rappresentano le infinite realtà esistenti sul nostro pianeta, i nostri sensi non sono mai completamente coinvolti, il peso di quella realtà che viene mostrata non possiamo percepirlo ed è qua che scatta la trappola, la nostra Coscienza NON cresce grazie ad una rappresentazione che dovrebbe essere completa MA che viene completata con una serie di aggiunte personali; la rappresentazione viene IDEALIZZATA e di conseguenza anche la realtà che così apparirà modificata nella nostra Coscienza che a sua volta inizierà a ragionare in una maniera sempre più fallace se non addirittura ribaltata. Espansione e contrazione agiranno al contrario, espansione verso un pericolo e contrazione (fuga) da un piacere.
Qualcuno forse si sta chiedendo che differenza ci sia tra il primo esempio e il secondo; la risposta è che nel primo esempio assistiamo ad una evidenza che NON può essere idealizzata ed è la manifestazione naturale della Vita. Non posso idealizzare un vulcano che sta eruttando, come non posso idealizzare un leone che cattura una preda o contesti sociali dove la vita scorre serenamente come le scene di un mercato rionale asiatico o di una gara tradizionale in qualche città peruviana, posso solo sentire il desiderio di vivere quelle esperienze di persona per accrescere la mia Coscienza sulla base del principio di realtà, con tutti i miei organi sensoriali, senza uno schermo che fa da filtro.
L’esistenza di uno strumento che ci permette di essere bombardati da filmati che mostrano la realtà senza un’educazione alla visione e cioè una consapevolezza che quella realtà non permea tutti i nostri sensi con il rischio di idealizzarla è un disastro. Milioni di individui credono e crederanno sempre di più che la realtà è quella che vedono e invece è alterata dalla loro stessa Coscienza che sopperisce alla mancanza di informazioni sensoriali complete, come la scena di buttarsi da un balcone in una piscina perché viene vissuta SENZA la sensazione dell’altezza e della reale porzione di spazio disponibile e chissà quanti altri esempi potrei fare.
Coscienza, rappresentazione e movimento. Falsa Coscienza, falsa rappresentazione e movimento verso un obiettivo sbagliato sono alla base di una tragedia individuale e collettiva. E in questo disastro c’è chi ci mangia sopra. Non posso ovviamente essere il solo a conoscere questi meccanismi biologici e, conoscerli e sapere come sfruttarli, significa ottenere un notevole controllo sociale e un vantaggio in termini di potere e profitti. Basta saper presentare uno di questi filmati con alcuni elementi che stimolano determinate emozioni omettendone altri, posso sostituire il rumore degli spari con una sinfonia che stimola un sentimento eroico, posso inserire un pezzo rock potentissimo che accompagna il salto dal balcone nella piscina per trasmettere forza e gusto della sfida, posso ripetere più volte lo stesso fotogramma in cui una persona ha una espressione di durezza trasmettendo invincibilità; in questo modo la rappresentazione sarà velata da qualità che tradiscono la realtà e si creerà una falsa Coscienza, da qui anche il movimento sarà orientato verso un falso obiettivo e se poi aggiungo un testo introduttivo o una frase narrante che ha un riferimento ideologico ho completato l’opera. Non mi piace e non voglio essere pessimista ma l’entità di questo fenomeno ha raggiunto un tale livello che sarà difficile da arginare.
La realtà può essere percepita e vissuta SOLO quando tutti i nostri sensi sono stimolati, solo in quel momento saremo sicuri che la stiamo vivendo e la consapevolezza di questo meccanismo biologico fondamentale può permetterci di guardare la realtà attraverso uno schermo con oggettività e limitando l’idealizzazione delle scene a cui assistiamo. Uso spesso lo stesso esempio per dare un’idea del principio di realtà: un’aquila DEVE fidarsi delle sensazioni che emergono dagli stimoli che percepisce, la sua struttura è progettata dalla Natura per poter percepire con tutti i suoi sensi gli stimoli esterni che produrranno le reazioni che le servono per VIVERE; se non si fidasse di ciò che percepisce o decidesse di agire diversamente (idealizzando) non potrebbe controllare il volo e morirebbe sfracellandosi oppure non riuscirebbe a catturare le sue prede. L’assenza del principio di realtà ci espone ad un pericolo immenso; essere dominati come bovini che crederanno di andare verso un riparo ed invece verranno macellati.
Di Orgonauta, Frontiere.me
11.04.2025
NOTE
«Chiamo materia l’insieme delle immagini e percezione della materia queste stesse immagini riferite all’azione possibile di una certa immagine determinata, IL MIO CORPO.»[1]
[1] Henri Bergson, in Materia e memoria.
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Fonte: https://frontiere.me/in-video-veritas/