OMS: che cos’è? chi la finanzia? chi la rappresenta in Italia?

di GP.

 

L’Organizzazione mondiale della sanità è un’agenzia speciale dell’ONU per la salute, il suo obbiettivo è il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute, definita come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità. Ha la fondamentale funzione di coordinare le politiche sanitarie dei Paesi membri, specie in presenza di gravi epidemie. È governata da 194 stati membri attraverso l’Assemblea mondiale della sanità ed è un soggetto di diritto internazionale, verso il quale gli Stati hanno l’obbligo di cooperare.
Il budget dell’Organizzazione di Ginevra è contenuto: circa 4 miliardi di dollari. Gli stati membri contribuiscono a circa un quarto del totale dei fondi dell’Organizzazione, l’ammontare del contributo erogato da ciascuno stato è commisurato al rispettivo PIL nazionale e alla popolazione, mentre il supporto dei privati da circa 30 anni rappresenta la fetta più grande del budget.Nel 1970, il bilancio dell’Organizzazione era composto da un 80% proveniente dagli Stati membri, ed un restante 20% da donatori privati. Oggi il maggiore finanziatore dell’OMS sono gli Stati Uniti, che nel biennio 2018-2019 hanno contribuito con quasi il 15% dei fondi, a seguire c’è la Bill & Melinda Gates Foundation che ha partecipato alle finanze fornendo quasi il 10% dei contributi.Nell’infografica sottostante, tratta dal “Programme budget 2018” dell’OMS (qui), un dettaglio dei primi 20 finanziatori. Al quarto posto c’è GAVI Alliance, altra creatura di Bill Gates, fondata con lo scopo di migliorare l’accesso all’immunizzazione per la popolazione dei Paesi poveri. Tra i finanziatori dell’OMS figurano anche le multinazionali del farmaco (in testa Sanofi, Gilead Sciences, GlaxoSmithKline e Hoffmann-LaRoche, Bayer, Merck) che complessivamente donano più 29 milioni di dollari.

 

 

Come vengono destinati i fondi dell’OMS?
Come riportato dal British Medical Journal (qui) nel 2017 circa l’80% dei fondi ricevuti dall’OMS erano earmarked, destinati cioè a coprire specifici progetti selezionati dai donatori, che non sempre coincidono con la pianificazione dell’Organizzazione. Un esempio: quasi il 20% dello staff dell’OMS è finanziato tramite il programma di eradicazione della polio, che riceve fondi quasi esclusivamente da contributi volontari.
Il direttore dell’Istituto di Sanità globale di Ginevra, Antonie Flahault, a seguito della donazione di circa 900 milioni da parte della Fondazione dei coniugi Gates nel biennio 2016-2017, ha denunciato come l’OMS sia “costretta a tenere conto di quello che Gates ritiene prioritario”, cioè la lotta alla poliomielite, cui sono stati impegnati più fondi che alla prevenzione dell’HIV, quarta causa di morte nel Terzo Mondo. Jean-Marie Kindermans, presidente dell’Agenzia Europea per lo Sviluppo e la Sanità, afferma che “se c’è un vero problema, all’OMS, riguarda il modo in cui vengono destinate le risorse. Il che viene deciso senza un pubblico dibattito, a scapito di altre priorità”(qui)Praticamente viene chiesto all’OMS di apporre il suo logo per legittimare i progetti privati dei suoi donatori…

 

CHI RAPPRESENTA L’OMS PRESSO IL GOVERNO ITALIANO?

Gualtiero (Walter) Ricciardi è membro dell’Oms e consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus. Napoletano, con un passato da attore, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva, già vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 2012, consigliere del Direttore della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Componente del Panel di Esperti della Commissione europea per gli investimenti in sanità nell’Ue. Inoltre è stato direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma ed è presidente della III Sezione del Consiglio Superiore di Sanità, nonché della Società Italiana Medici Manager (SIMM). Il governo Gentiloni nel novembre 2017 lo ha designato per rappresentare l’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il triennio 2017-2020.
Collocazione politica: Fondatore di Italia Futura con Luca Cordero di Montezemolo e candidato nel 2013 con Scelta Civica di Mario Monti.

 

Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) dal settembre 2015 al dicembre 2018, ha rassegnato le sue dimissioni dopo una diffida del Codacons (quie un’inchiesta della trasmissione televisiva le “Iene” per conflitto di interessi relativo alle sue collaborazioni con l’industria dei vaccini. La questione del suo conflitto di interessi è finita persino sulla prestigiosa rivista The British Medical Journal (qui). Dopo aver redatto la valutazione dell’impatto sulla salute di tutta una serie di vaccini per le case farmaceutiche ha dichiarato, in veste di presidente dell’ISS, che sono utili per gli italiani. Sempre durante la guida dell’Istituto Superiore di Sanità, non ha interrotto la collaborazione con la Altis OPS srl, società che lavora per l’intero cartello industriale farmaceutico offrendo non solo servizi, ma anche attività di lobbying verso strutture e istituzioni sanitarie pubbliche .

Da IL FATTO QUOTIDIANO, 7 dicembre 2017 (qui):
Membro dell’European Steering Group sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e relatore del Libro Bianco europeo, iniziativa finanziata dalla casa farmaceutica AbbVie; membro del Comitato scientifico del Centro di Ricerca sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale della Università Bocconi, che nel progetto Academy of Health Care Management and Economics collabora con la Novartis; responsabile scientifico del Primo Libro Bianco sull’Health Technology Assessment in Italia e del progetto ViHTA, iniziative finanziate da GlaxoSmithKline.

Ha stilato gli HTA (Health Technology Assessment), cioè la valutazione dell’impatto sulla salute, di una serie di vaccini per le case farmaceutiche: Novartis per il vaccino MenB (2012); Menarini per il vaccino Nebivololo (2012); Menarini per il vaccino Remimazolam (2012); IBSA per il vaccino Fostimon (2012); GlaxoSmithKline per il vaccino Belimumab (2011); Pfizer per il vaccino Enbrell (2011); Pfizer per il vaccino PCV13 (2011); Astellas Pharma per il vaccino Mycamine (2010); Amgen Dompè per il vaccino Prolia (2010); Wyeth Lederle per il vaccino Prevenar (2009); Novartis per il vaccino Lucentis (2009); Sano Pasteur per il vaccino Gardasil (2008); GlaxoSmithKline per il vaccino Syn orix (2008); GlaxoSmithKline per il vaccino Lapatinib (2008); GlaxoSmithKline per il vaccino HPV (2007). Ha quindi fatto da consulente per le case farmaceutiche sui loro vaccini, e poi ha detto che sono utili per gli italiani. Da notare che l’ultimo vaccino per cui ha fatto da consulente, quello contro il meningococco B, è stato poi inserito nel Piano nazionale sui vaccini, nonostante il parere contrario dei ricercatori dello stesso Istituto Superiore di Sanità. Ha fatto da consulente, inoltre, per i vaccini contro il papilloma virus di GlaxoSmithKline e di Sanofi Pasteur. Come anche è stato inserito nel piano nazionale sui vaccini cui ha partecipato l’antipneumococcico, per cui lui è stato consulente per la Pfizer e per la Wyeth Lederle.
Ma c’è un altro incarico di Walter Ricciardi che ha stuzzicato l’interesse della giornalista Amelia Beltramini. La società Altis OPS srl, dove OPS sta per «Omnia Pharma Service», cioè «serve le aziende farmaceutiche con di tutto e di più». Nel suo oggetto sociale, fra le altre cose, c’è il «market access», e cioè «l’assistenza nelle fasi necessarie all’accreditamento presso tutte le autorità sanitarie analisi di scenari e strategie di prezzo e rimborso supporto e pianificazione regolatoria e logistica per il lancio dei prodotti» e così via. Cioè assiste le case farmaceutiche in tutte le fasi legate ai suoi prodotti, dall’accreditamento presso le autorità sanitarie fino al lancio promozionale. Insomma, una vera e propria società di lobbying che lavora nel settore farmaceutico. Per portare avanti i suoi obiettivi l’Altis OPS ha creato anche due riviste. Una si chiama «Italian Health Policy Brief». Nell’evento di presentazione della rivista Ricciardi sedeva in prima fila. Fino al 2015, infatti, risulta essere nel comitato degli esperti della pubblicazione. Ma ha un ruolo ben più importante nella seconda rivista della società di lobbying, «Public Health and Health Policy». Lì era addirittura l’editore scientifico, sotto la guida del direttore responsabile Marcello Portesi, fino al secondo numero del 2015. Cioè quando era già a capo dell’Istituto Superiore di Sanità.
È opportuno che il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha partecipato alla stesura del Piano nazionale vaccini e che affianca il ministro della Salute nelle sue scelte, sia stato consulente sui vaccini per le aziende farmaceutiche su cui poi si è trovato a decidere? E che oggi con il suo ruolo pubblico diventa uno degli interlocutori principali per la società di lobbying, che fa da tramite con l’industria, con cui ha collaborato in passato tramite le sue riviste?
Un ulteriore dettaglio di tutti i conflitti di interesse si evince dalla “Richiesta di attivazione Commissione d’Inchiesta Ministeriale” fatta dal biologo Dott. FrancoTrinca e appoggiata tra gli altri dal Presidente di “European Consumers” Marco Tiberti: (qui)

 


 

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